La maglietta diventa quadro

La maglietta diventa quadro

Non so cosa succede a casa vostra quando siete costretti a riporre, regalare, insomma eliminare i vecchi vestiti dei bambini che crescono come funghi.

A casa mia si susseguono le richieste più creative, supportate da anime iperpossessive ed eccessivamente educate al “NON SI BUTTA NULLA”, di cui mi prendo tutte le colpe.

Allora cominciano gli ingenui:

 “appendiamo tutto a un filo in camera? Come quando stendiamo?”

“mettiamo le ciabatte rotte in un quadro?”

“ma la mia maglietta preferita la posso tenere nella scatola dei ricordi?”

Il mio animo inorridiva a tale immagini, ancor più caotiche del già eccessivo NATURALE CAOS delle camerette e quindi liquidavo le richieste con veloci “…ma poi mi faccio venire un’idea”.

Un giorno  ho pensato che l’idea forse l’avevo avuta diversi anni fa, anche perché ho ricordato che una maglietta dipinta da un amico con delle bombolette in una lontana serata, e poi graffettata ad un supporto di legno campeggiava in soggiorno da anni, senza perdere il suo posto d’onore in nessuna delle case che ho abitato.

Quella maglietta non era un capolavoro, non era un ricordo di una serata memorabile, ma mi era piaciuta subito, perchè mi ricordava il perenne costrasto tra sacro e profano, tra giusto e sbagliato, mi piacevano i colori decisi, e la mano incerta.

Ovviamente non l’avrei mai indossata, ma è subito diventata un quadro.

Con questa premessa ho ridato valore alle loro richieste e ho scelto tra le magliette difficilmente regalabili perchè macchiate, ma alle quali i bambini avevano rivolto più attenzione e…

La mappa della città,  dove con il ditino percorreva la stradina è diventata un  quadro, con tante strade da percorrere.

La frase motivazionale e i leggeri palloncini mi auguro ricordino di volare leggeri tra i pesi che il nostro bagaglio di viaggio ci porta.

Quindi armatevi di forbici, cornice delle dimensioni e colori giusti, colla o puntine se il supporto è di legno e decorate le vostre stanze, con le sdrucite magliette dei concerti, con la prima tutina messa al bambino appena nato con frasi di inno alla vita, con i personaggi più amati dai vostri bambini.

A loro piacerà sicuramente, ne sono certa.

Il blocco dell’abitante

Il blocco dell’abitante

Ovvero quello che rimane da sistemare quando hai traslocato da un po’

I cartoni del trasloco sono un lontano ricordo ma non lontanissimo.

In casa c’è ordine apparente ma l’aria che si respira è ancora provvisoria, le lampadine sballonzolano padrone dell’illuminazione, i rumori sono assordanti e rimbombano su pareti spoglie, finestre senza tende, pavimenti senza tappeti.

Ti siedi sul divano e pensi che sei stufa di riordinare, di fare buchi alle pareti, di pulire, spostare mobili, pensi che per un po’ non ne vuoi più sentir parlare ma quell’ingresso vuoto proprio non lo sopporti.

In camera ci dormi serena sì ma c’è solo il letto e l’armadio e vecchia coperta stona molto con il nuovo colore che hai scelto per le pareti , dovresti cambiarlo ma… Non sai da dove iniziare.

Sono tantissimi i particolari che vorresti aggiungere, modificare, perchè ora che ci vivi ti rendi conto di cose di cui prima ignoravi l’importanza, ma HAI IL BLOCCO DELL’ABITANTE.

Nella migliore delle ipotesi ti rendi conto di ciò che manca ma rimandi all’infinito, nella peggiore delle ipotesi sei talmente abituata ad entrare in casa e viverci che ti sei, con il tempo, assuefatta al luogo e non ne percepisci più le influenze e non ne vedi più i difetti, ma nemmeno i pregi.

In entrambi i casi il BLOCCO È DA SBLOCCARE!

Capita più o meno a tutti, me compresa, e con un po’ di volontà il morbo è guaribile.

Basta andare per gradi e non cimentarsi in immensi progetti ma cominciare dalle stanze più piccole e meno impegnative che solitamente sono i bagni, le camere o gli spazi di passaggio tipo l’ingresso, in modo da vederne i risultati e procedere nel restante della casa.

STEP 1 : Scegli una piccola zona o una piccola stanza.

e concentrati solo su quella non dimenticando le palette colori che dovrebbero rimanere costanti più o meno in tutta la casa.

STEP 2: Analizza cosa manca di fondamentale.

Se la casa la vivi da un po’ è probabile che la parte di utilizzo pratico, come i contenitori e i complementi necessari sia già stata risolta, spesso mancano i particolari che rendono tutto meno precario, come le lampade, le tende, i tappeti, una piccola pianta a rendere vivo l’ambiente e qualche oggetto futile di puro decoro.

STEP 3: Rovista nei ricordi

Capita spesso di essere in viaggio ed acquistare oggetti senza pensare esattamente a dove metterli quando sarete di ritorno.

Capita spesso di ritrovare vecchie fotografie che vi comunicano momenti da ricordare ma che aspettano in un cassetto il luogo e la cornice giusta.

Capita di ritrovare oggetti vecchiotti ai quali puoi dare un nuovo utilizzo, o finalmente un posto d’onore.

STEP 4: Riordina le idee

Ora hai scelto lo spazio da sistemare, sai cosa manca, hai trovato oggetti o ricordi da utilizzare.

Crea una cartella Pinterest d’ispirazione, apposita per quella zona o argomento che ti aiuti a riordinare le idee e a crearti uno stile partendo da quello già c’è e dai tuoi gusti.

Datti un budget da non superare e acquista quello che manca.

Annota un weekend libero dove potrai dedicarti ai lavori

STEP 5: Rimboccati le maniche e buon styling

Se la lista di cose da fare ti ha messo un po’ d’ansia, e ancora non trovi le energie per ultimare finalmente quella stanza, ma vorresti davvero farlo e non pensarci più almeno per un po’… allora poi lasciare che lo faccia io per te (almeno in parte) e guarda il servizio STYLING